I cantineros sono in tour. E se passano dalle vostre parti, val la pena di andare a vederli all’opera. Anzi, all’opera sarete voi: l’idea della tournée organizzata da Havana club è proprio quella di insegnarci a miscelare i più noti «còctel» cubani.
E così, all’arrivo, vi metteranno indosso un grembiulone e vi seguiranno passo a passo nel confezionare la vostra miscela. I cantineros sono i barman di Cuba, riuniti in un’orgogliosa associazione che risale al 1924, quando le mille tecniche e le tradizioni dei barman cubani vennero a fondersi con le novità importate dai bartender Usa in fuga dal Proibizionismo.
L’altra sera i cantineros erano al Bobino di Milano, oggi saranno a La voglia matta di Arzignano (Vi). Per sapere le prossime tappe dovete andare sulla pagina Facebook di Havana club Italia. ![Havana 7]()

Soprattutto, dovete andare per bervi una Canchánchara. Evviva. Assai meno noto degli arcinoti Mojito e Cuba libre, è forse il còctel più antico e misterioso. Nemmeno si sa per certo che cosa significhi il nome: c’è chi dice sia la parola per descrivere il rumore delle onde che s’infrangono sulla spiaggia. Per altri, meno romantici assai, è un sinonimo di miscellanea, un gruppo misto di ingredienti. Non nasce nei bar scintillanti dell’Avana, ma nel remoto oriente dell’isola, anche se oggi è il drink ufficiale della bella città di Trinidad, dove è stato «riscoperto» nel 1980 dal museo di Architettura durante il recupero del centro storico: oggi la Canchánchara e’ anche un bellissimo bar in cui la bibita viene servita nei tradizionali bicchieri di terracotta. Era la bevanda dei lavoratori e soprattutto dei «mambises», i ribelli in rivolta contro la Spagna tra il 1868 e il 1899. Di certo, e’ una bevanda deliziosa.
Per prepararvela da voi vi serviranno
1,5 cl di succo di Lime (fresco, per pietà)
2 cucchiaini di miele
Mescolate bene il miele con il succo di lime e spalmate la mistura sul fondo e sulle pareti del bicchiere. Aggiungete ghiaccio tritato alla grossa, e poi il rum. Una mescolata energica dal basso verso l’alto, un’altro po’ di ghiaccio e un’ultima mescolata: la Canchánchara è pronta. E se non l’avete mai provata mi ringrazierete.